Ma come “a quanto risulta a chi?”. A quanto risulta a me. Ma scusi, Alessandro, crede che qui stiamo a fumare narghile? Seguo minuto per minuto la rivolta siriana da febbraio, prima del 15 marzo, con le prime manifestazioni. Ricevo e verifico informazioni su vari canali e crede che non sappia se ci sono stati precedenti di uso di mortai da parte dell’Esl? Su questo sito non scrivo le mie impressioni dalla calda sedia di Roma come uno dei tanti lettori che in Italia leggono, si tengono aggiornati. Poi Lei continua con questi paragoni: ora l’Iraq. Come se l’Iraq 2003-07 fosse la Siria di oggi. Lei si definisce – nel commento successivo – un semplice fruitore di fonti informative. Benissimo: si informi allora su chi operava in Iraq a quel tempo e chi opera oggi in Siria. Non esistono censimenti delle armi in “Medio Oriente” (categoria usata come se fosse un unico grande scatolone di caos e violenza, ma non è così) è vero, ma seguendo da vicino la questione si ha un’idea – sempre approssimativa ovvio, visto che non ero io lì con Jacquier – di quale arsenale posseggono finora (domani è un altro giorno) le forze in campo. E’ vero, la canna del mortaio si porta a spalla e il proiettile nello zaino. Ma perché, mi chiedo, non usarlo da Bab Tadmor contro Zahra (se conosce “il Medio Oriente” sa di cosa parlo), dove la distanza è minore e si può essere più precisi, e si sceglie invece di sparare su un quartiere lealista dove c’è un gruppo di giornalisti?
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